domenica 26 agosto 2012

Riflessioni della domenica.

E' strano come funzioni la memoria di una persona. La mia, per esempio. Penso che sia la memoria più disastrata e lacunosa che si sia mai vista. Quando serve, non è mai di aiuto. Rimuovo sistematicamente interi blocchi di vita. Anche recenti. Addirittura avvenimenti che al momento mi erano sembrati solenni, indelebili, adesso non sono che frammenti fumosi e sbiaditi. Non so il motivo.  A volte penso che la mia testa sia così sovraccarica di pensieri da essere costretta a sacrificare qualcosa per far posto a nuove informazioni, altrimenti il rischio sarebbe l'implosione. E puntualmente accade che non ricordo più la mia adolescenza, l'appartamento che avevo all'università, le persone che mi hanno voluto bene, tu che mi hai causato così tanta sofferenza da farmi letteralmente scoppiare il cuore nel petto. So di avere vissuto tutte queste esperienze, ma non ricordo più i pensieri, le parole, le sensazioni e quindi la parte più importante. Allora mi dispero, perchè ho l'impressione di vivere una vita approssimativa, che punta solo alla sopravvivenza momentanea, fatta di esperienze usa e getta.
Io voglio ricordare tutto. La soddisfazione, le lacrime, l'ansia, l'impazienza, i malumori, gli orgasmi, le risate, le cadute, i vestiti, i lividi, gli esami, i colloqui, la mia piccola casa, te, la mia Mila, i nonni, i compagni delle elementari. 
Tutto insomma. Niente e nessuno escluso.

domenica 12 agosto 2012

Le parole che non ti ho detto.

C'è una frase
che resta sempre
lì, che non oso
pronunciare.
Che sarebbe 
troppo scontata.
Una comoda
scorciatoia per
esprimere come
mi sento ora,
qui con te. 
E no. Non la diró.
Perché ho promesso
a me stessa che
nessun altro l'avrebbe 
più sentita.
Almeno non così 
presto. 
Non così 
sconsideratamente.