Rivedo le tue lettere d’amore
illuminata adesso da un distacco,
senza quasi rancore.
L’illusione era forte a
sostenerci,
ci reggevamo entrambi negli
abbracci,
pregando che durassero gli
intenti.
Ci promettemmo il sempre degli
amanti,
certi nei nostri spiriti divini.
E hai potuto lasciarmi,
e hai potuto intuire un’altra
luce
che seguitasse dopo le mie
spalle.
Mi hai resuscitato dalle scarse
origini
con richiami di musica divina,
mi hai resa divergenza di dolore,
spazio, per la tua vita di
ricerca
per abitarmi il tempo di un
errore.
E mi hai lasciato solo le tue
lettere,
onde io le ribevessi nella tua
assenza.