Questo costante senso di nausea e poi l'isolamento introspettivo a cui mi sto costringendo.
La vita ha preso una direzione a senso unico, mi soffermo su piccole cose, non ci sono più i sobbalzi al cuore di un tempo.
Non mi diverto più.
E' tutto così scontato, usuale, già visto e sentito.
Nessuna voglia, nessun grido, nessun dolore.
martedì 30 dicembre 2008
sabato 6 dicembre 2008
Attraverso gli Occhi di un Poeta
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei più è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi
occorrono le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
e ora che non ci sei più è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi
occorrono le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
mercoledì 19 novembre 2008
Ritratto di un'esistenza_
E correndo mi incontrò lungo le scale, quasi nulla mi sembrò cambiato in lei,
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole che calava già rosseggiava la città
già nostra e ora straniera e incredibile e fredda:
come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia...
Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi,
dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi:
"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi, ti ho scritto è un anno,
mi han detto che eri ancor via".
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia...
E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi,
per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi.
I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway, il sentirsi nuovi,
le cose sognate e ora viste:
la mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste...
Carte e vento volan via nella stazione, freddo e luci accesi forse per noi lì
ed infine, in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films:
come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale,
ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio:
povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto...
E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà"...
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa... restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno...
la tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due.
Il sole che calava già rosseggiava la città
già nostra e ora straniera e incredibile e fredda:
come un istante "deja vu", ombra della gioventù, ci circondava la nebbia...
Auto ferme ci guardavano in silenzio, vecchi muri proponevan nuovi eroi,
dieci anni da narrare l'uno all' altro, ma le frasi rimanevan dentro in noi:
"cosa fai ora? Ti ricordi? Eran belli i nostri tempi, ti ho scritto è un anno,
mi han detto che eri ancor via".
E poi la cena a casa sua, la mia nuova cortesia, stoviglie color nostalgia...
E le frasi, quasi fossimo due vecchi, rincorrevan solo il tempo dietro a noi,
per la prima volta vidi quegli specchi, capii i quadri, i soprammobili ed i suoi.
I nostri miti morti ormai, la scoperta di Hemingway, il sentirsi nuovi,
le cose sognate e ora viste:
la mia America e la sua diventate nella via la nostra città tanto triste...
Carte e vento volan via nella stazione, freddo e luci accesi forse per noi lì
ed infine, in breve, la sua situazione uguale quasi a tanti nostri films:
come in un libro scritto male, lui s' era ucciso per Natale,
ma il triste racconto sembrava assorbito dal buio:
povera amica che narravi dieci anni in poche frasi ed io i miei in un solo saluto...
E pensavo dondolato dal vagone "cara amica il tempo prende il tempo dà"...
noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa... restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
le luci nel buio di case intraviste da un treno:
siamo qualcosa che non resta, frasi vuote nella testa e il cuore di simboli pieno...
lunedì 10 novembre 2008
mercoledì 29 ottobre 2008
Buon Compleanno Futura Signora della Show-Biz!!!
Siccome la mia narcolessia galoppante mi ha impedito di farti gli auguri, come da tradizione, a mezzanotte ti dedico questa bellissima torta di compleanno virtuale... Auguri di cuore amore mio, sei la cosa più bella che mi sia capitata...
T'amo follemente.
T'amo follemente.
sabato 18 ottobre 2008
mercoledì 15 ottobre 2008
martedì 7 ottobre 2008
domenica 5 ottobre 2008
mercoledì 24 settembre 2008
Maledetta Giustizia Divina...
Pensavo di essere una persona ironica...
Ora non più.
Non c'è nulla di ironico in una 27enne con l'apparecchio... O forse sì.
Stupide pospopo..
Ora non più.
Non c'è nulla di ironico in una 27enne con l'apparecchio... O forse sì.
Stupide pospopo..
sabato 13 settembre 2008
venerdì 12 settembre 2008
giovedì 28 agosto 2008
mercoledì 27 agosto 2008
mercoledì 30 luglio 2008
13 giugno 2008
All’improvviso ci siamo sentiti vicini,
finalmente sollevati nell’esserlo.
Ed è stato come parlarsi
finalmente sollevati nell’esserlo.
Ed è stato come parlarsi
per la prima volta,
trovarsi così imbarazzati.
Abbiamo avuto paura
trovarsi così imbarazzati.
Abbiamo avuto paura
mentre ci mettevamo a nudo,
talmente ansiosi nel conoscere il giudizio dell’altro.
Noi che abbiamo condiviso tutto
talmente ansiosi nel conoscere il giudizio dell’altro.
Noi che abbiamo condiviso tutto
in otto anni,
avevamo timore come bambini.
Perché ci sono stati momenti buoni
e momenti meno buoni.
Perché abbiamo sepolto per così tanto
la nostra autentica essenza
per lasciare il posto
allo scorrere delle settimane
dei mesi
degli anni.
Perché ci siamo fatti sottrarre l’intimità
del ritrovarsi insieme
dagli oggetti
dagli appuntamenti
dal lavoro.
Dalla sopravvivenza.
Ma ancora ci siamo sentiti vicini.
E tanto basta.
avevamo timore come bambini.
Perché ci sono stati momenti buoni
e momenti meno buoni.
Perché abbiamo sepolto per così tanto
la nostra autentica essenza
per lasciare il posto
allo scorrere delle settimane
dei mesi
degli anni.
Perché ci siamo fatti sottrarre l’intimità
del ritrovarsi insieme
dagli oggetti
dagli appuntamenti
dal lavoro.
Dalla sopravvivenza.
Ma ancora ci siamo sentiti vicini.
E tanto basta.
martedì 29 luglio 2008
Nei Pomeriggi Afosi
Mai nessuno era parso così triste.
Amara e nera, a metà strada, nelle tenebre, nel raggio che portava dal sole all'abisso, forse si formò una lacrima; una lacrima cadde; le acque ondeggiarono, la accolsero e si richiusero quietamente.
Mai nessuno era parso così triste.
Amara e nera, a metà strada, nelle tenebre, nel raggio che portava dal sole all'abisso, forse si formò una lacrima; una lacrima cadde; le acque ondeggiarono, la accolsero e si richiusero quietamente.
Mai nessuno era parso così triste.
martedì 22 luglio 2008
domenica 6 luglio 2008
venerdì 4 luglio 2008
26 Agosto 2007
Mi sono sentita sola.
Bizzarro. Eppure è così.
Mi sono seduta ho dato un’occhiata in giro, solo persone con cui condivido la maggior parte della mia settimana..
Potrei dire di essermi estraniata consapevolmente ma non ne ho la certezza.
Ho bevuto, poco, solo un cicchetto di Montenegro, ma tanto basta.
Ho fumato tre sigarette.
Sono rimasta lì per un’ora, seduta in piedi di nuovo seduta. Ho parlato poco.
Pian piano ho sentito quella sensazione che attanaglia la bocca dello stomaco.
Panico.
Avevo percezione soltanto di me stessa, del mio corpo.
Per un attimo mi ha sfiorato anche una scintilla di vergogna per essere lì, stupida e sola.
Ho cominciato a respirare affannosamente, fingendo indifferenza ho sistemato la gonna, mi sono guardata i piedi e poi le unghie della mano sinistra e ho continuato a respirare.
Non ce l’ho più fatta, sono scappata biascicando una qualche spiegazione al primo viso che ho incontrato.
Non potevo restare, l’ansia mi stava uccidendo.
Mi sono incamminata velocemente verso l’uscita, ponendo distrattamente lo sguardo sulla bancarella di due indiani, per sembrare il più naturale possibile.
Ho infilato le chiavi
ho acceso il motore
me ne sono andata.
Mentre guidavo ho pianto.
Fino a casa.
Ho perso il controllo.
Bizzarro. Eppure è così.
Mi sono seduta ho dato un’occhiata in giro, solo persone con cui condivido la maggior parte della mia settimana..
Potrei dire di essermi estraniata consapevolmente ma non ne ho la certezza.
Ho bevuto, poco, solo un cicchetto di Montenegro, ma tanto basta.
Ho fumato tre sigarette.
Sono rimasta lì per un’ora, seduta in piedi di nuovo seduta. Ho parlato poco.
Pian piano ho sentito quella sensazione che attanaglia la bocca dello stomaco.
Panico.
Avevo percezione soltanto di me stessa, del mio corpo.
Per un attimo mi ha sfiorato anche una scintilla di vergogna per essere lì, stupida e sola.
Ho cominciato a respirare affannosamente, fingendo indifferenza ho sistemato la gonna, mi sono guardata i piedi e poi le unghie della mano sinistra e ho continuato a respirare.
Non ce l’ho più fatta, sono scappata biascicando una qualche spiegazione al primo viso che ho incontrato.
Non potevo restare, l’ansia mi stava uccidendo.
Mi sono incamminata velocemente verso l’uscita, ponendo distrattamente lo sguardo sulla bancarella di due indiani, per sembrare il più naturale possibile.
Ho infilato le chiavi
ho acceso il motore
me ne sono andata.
Mentre guidavo ho pianto.
Fino a casa.
Ho perso il controllo.
giovedì 3 luglio 2008
Cat Power 1 Luglio Ferrara
Last time I saw you, you were on stage
Your hair was wild, your eyes were red
And you were in a rage
You were swinging your guitar around
Cause they wanted to hear that sound
But you didn't want to play
And I don't blame you ...
Your hair was wild, your eyes were red
And you were in a rage
You were swinging your guitar around
Cause they wanted to hear that sound
But you didn't want to play
And I don't blame you ...
lunedì 30 giugno 2008
Succederà...
Sarà come stare a letto
quando fuori è freddo e piove
come togliersi le scarpe
dopo un giorno di gran sole...
Come correre nudo
fin dove c'è città
e cantar speranza
ad una stella che cadrà...
Sarà come dare un voto
ad un uomo o un ideale
senza più dolore
come rapinare banche dicendo solo per favore...
Succederà...
Succederà...
Succederà...
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