mercoledì 26 giugno 2013

Voglio una vita piccola

Voglio una vita piccola 
come un germoglio, 
come la capocchia di uno spillo. 
Così piccola che ti ci devi mettere d'impegno per vederla. 
Voglio una vita in cui non ci sono mail, 
sensi di colpa, 
traffico. 
Voglio una vita piccola e lenta. 
Che sa di fili d'erba e di asfalto bagnato, 
di nuvole che si rincorrono 
e di torte appena sfornate. 
Una vita piccola
da affrontare  
con occhi grandi e curiosi.
Non di certo questa.


sabato 22 giugno 2013

Ancora 
dopo due anni,
mi regali sempre
tante
tantissime emozioni.
G
r
a
z
i
e

giovedì 13 giugno 2013

Il lavoro debilita l'uomo.

Io non voglio lamentarmi perchè odio le persone che si lamentano continuamente.
Soprattutto odio dovermi lamentare del lavoro, so benissimo com'è l'Italia di questi tempi, sono cosciente del fatto che per tantissime persone un lavoro non c'è.
Detesto profondamente anche chi mi dice: "Beh? Di cosa ti lamenti, scusa? Baciati i gomiti tu che un lavoro ce l'hai!". Brividi e fastidio.
Sì, è vero. Io un lavoro ce l'ho. Ma è decisamente sottopagato e con prospettive di vita annuali. Questo sarebbe il lavoro di cui non dovrei lamentarmi?
Guido da una parte all'altra della provincia mediamente per 4 ore al giorno, faccio circa 1000/1200 km ogni mese e quando non bestemmio contro qualche camionista sono piantata davanti a un pc anche di sera e nei fine settimana a perdere diottrie (tra l'altro dopo un intervento molto costoso per recuperarne). 
Ho mal di schiena, ho un ginocchio sublussato, se mi ammalo il mio lavoro si accumula e mi pento immediatamente di aver perso troppi giorni perchè ho avuto l'influenza. 
Soprattutto te lo fanno notare con indifferenza, velatamente. 
Eh sì, perchè dove lavoro io non si parla mai chiaro. 
Sono tutti giovani, sorridenti e felici di essere lì, figurati, che sarà mai, riposati in tranquillità e poi facciamo il punto. Intanto poi ho il doppio delle cose da fare.
Le persone che stanno sopra di me non hanno la minima idea di come si organizzi coerentemente un processo di lavoro che sia degno di questo nome, annegano in un bicchier d'acqua e ti fanno perdere ore di vita con stronzate burocratiche che complicano solo la vita, ogni giorno cambiano le carte in tavola, fanno aggiustamenti, comunicazioni, aggiornamenti.
Tanto la faccia ce la metto io..
Parlo continuamente di lavoro, con i colleghi, a casa, faccio addirittura degli incubi.
Il venerdì sono stanca morta e lunedì è come se non avessi nemmeno fatto uno stacco di due giorni.
E se per caso manifesto troppo dissenso, allo scadere del contratto me ne fanno uno più corto o peggio ancora mi lasciano a casa. Di gente che ha bisogno di lavorare ce n'è fin troppa.

E certo. Devo proprio baciarmi i gomiti.
Il prossimo che prova a dirmi questa frase, viene mandato affanculo diretto e in malo modo. 
Siete avvisati.