mercoledì 31 agosto 2011

Dormi.

Dolce è il dolore che porti negli occhi,

quanto il perdersi dentro di te.

Ed il lieve infuriare di rabbia che porti

aggrappata alla fragilità.

Dormi che è meglio pensarci domani

alla muta distanza che scorre tra noi

quando non sei vicino a scaldare i miei sogni,

quando i sogni nemmeno son qui.

Dormi che è meglio

dormi che è meglio

dormi che è meglio

dormi che è meglio così.

Non immagini quanto sia dolce sfiorare

dai tuoi incerti sorrisi la felicità.

Anche solo per pochi secondi capire

che qualcosa di buono c’è in me.

Dormi che è meglio

dormi che è meglio

dormi che è meglio per noi.

Dormi che è meglio

dormi che è meglio

dormi che è meglio così.

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