domenica 21 agosto 2011

A Place Called Home - 19 Agosto 2011

Ed eccomi qui.
Sabato prenderò un treno per tornare alla vita reale. Non posso nemmeno dire che tornerò a casa. Perchè adesso io una casa non ce l'ho più. Ormai possiedo solo la metà di quattro mura e non posso neanche ritenerle realmente mie.
La verità è che la mia casa eri tu.
E lo so che continuare a pensare una cosa del genere, a due mesi di distanza, è malsano. Su questo non ho dubbi. Perchè considerare te come il mio rifugio sicuro, non solo è malsano, ma del tutto sconsiderato. Sei una persona fragile, patologicamente dipendente, inaffidabile, bugiarda e decisamente egoista. Ma io per assurdo mi sentivo protetta solo lì, tra le tue braccia.
Chi mi vuole bene, pensa che dovrei essere più reattiva, decisa, sicura di me e soprattutto incazzata e vendicativa. E per molti versi ho imparato ad esserlo. Non mi hai dato molte altre alternative in fondo. Però spesso mi ritrovo ancora a chiedermi se dovesse veramente finire. Oltretutto in questo modo meschino e ignobile. Tu invece probabilmente rientri dalle vacanze mentalmente rigenerato e con una nuova cotta, totalmente incurante di qualsiasi conseguenza.
E' un finale molto amaro direi.
Come dice Sara, quando finisce una storia importante, una parte di noi semplicemente muore. Siamo solo zombie, quindi conviene truccarsi bene, per far sì che gli altri non se ne accorgano.

Nessun commento: