mercoledì 15 febbraio 2012

L'amore secondo Goliarda

- Lo sai che m'è venuta un'idea sull'amore?
- Che idea, mamma, dimmi?
- Se tu fossi costretto a stare sempre solo in tua compagnia, come staresti?
- Beh, me lo posso immaginare! diventerei pazzo, mi annoierei.
- Ecco! Io credo che, a parte l'attrazione dei sensi che è cosa ancora più oscura di quante ne hanno dette... Schopenhauer, poi..
- Ah, sì, che dice?
- Vedrai tu, non mi va ora... A parte... no! non a parte, perchè i sensi seguono l'intelligenza e viceversa, mi pare che ci si innamora perchè col tempo ci si annoia di se stessi e si vuole entrare in un altro. Ma non per quella idea bellissima ma troppo fatale della mela di Platone, sai no?
- Sì, sì.
- Si vuole entrare in un "altro" sconosciuto per conoscerlo, farlo proprio, come un libro, un paesaggio. Infatti poi, quando l'hai assorbito, ti sei nutrito di lui fino a che è diventato parte di te stesso, ti ricominci ad annoiare. Tu lo leggeresti sempre lo stesso libro?
- Per carità!
- Ecco, ti annoi! E senza saperlo cominci ad avere fame d'altro, di altri mondi, altre fantasie. Certo, un marinaio sbarcato pieno di paesaggi nella testa può stare un anno, due anni a girare i vicoli, ma poi il desiderio di una nave lo riprende e lo ritrovi al porto a guardare con nostalgia il mare. Che ne dici, è una balordaggine?

Nessun commento: